Quando si dimentica la storia
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Capire cosa effettivamente significhi essere una democrazia, cosa comporta, quale posta in gioco c’è nell’attuale assetto geopolitico mondiale. L’analisi di un esperto.
L e recenti tornate elettorali in Italia ed Europa hanno proposto all’attenzione dell’opinione pubblica la contrapposizione tra due diversi modi di intendere cosa sia “democrazia”.
La presenza in Europa di Paesi caratterizzati da democrazie cosiddette liberali si accompagna, infatti, all’emergere di differenti forme istituzionali, da alcuni denominate “democrazie autoritarie” (o, come dichiarato dal Presidente ungherese Viktor Orban: “democrazie illiberali”).
Ma si tratta davvero di una novità? E soprattutto come conciliare due termini come “democrazia” e “autoritaria” che sono in contraddizione? Come questo influenza gli equilibri internazionali? Per capire, è importante chiarirsi su un punto: cosa è la democrazia? Usando una descrizione quasi da libro di testo, derivata dalle origini greche, potremmo rispondere subito che la democrazia moderna (rappresentativa) è il governo del popolo attraverso coloro che il popolo elegge come suoi rappresentanti. La maggior parte degli Europei sarebbe d’accordo con questa definizione, o comunque con una che abbia lo stesso significato, ma essa in realtà non rispecchia davvero il nostro pensiero. Se riflettiamo bene, il nostro concetto di democrazia infatti non
è propriamente questo.
In particolare per noi Occidentali la democrazia è il governo del popolo attraverso coloro che il popolo elegge come suoi rappresentanti, purché vengano mantenuti e tutelati certi diritti. Questi sono di vario tipo: libertà di espressione, libertà di culto, uguaglianza uomo-donna, ecc. Non sempre tuteliamo questi diritti come diciamo di voler fare, o abbiamo idee diverse su come farlo, ma pensiamo comunque che questi (e altri analoghi) siano principi fondamentali per una “vera” democrazia, così come noi la intendiamo. Consideriamo questa forma, che potremmo chiamare “liberale”, un tipo evoluto di democrazia.
[…]
Lorenzo Nannetti
Leggi l’articolo completo nel numero 357 “Utopia, democrazia e concretezza”