I “QUADRI DI TARSIA” DI FRA DAMIANO ZAMBELLI

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Redazione I Martedì

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Fra Damiano Zambelli, il converso domenicano che dal convento dei Santi Stefano e Domenico a Bergamo, sua città natale, nel 1528 fu assegnato al convento di San Domenico a Bologna, dove sarebbe rimasto fino alla morte nel 1549, fu un abilissimo maestro intarsiatore, che, “sapendo tingere a maraviglia con diversi colori i legni dei quali dovea giovarsi nelle sue storie, sollevò la tarsia al merito della pittura”, come ricorda il suo biografo e frate domenicano Vincenzo Marchese.

Nato intorno al 1480 da una famiglia di maestri di legname, fra Damiano si formò a Venezia presso il monastero di Sant’Elena in Isola, dove fu discepolo di “Fra… Schiavon” (verosimilmente il converso olivetano Sebastiano da Rovigno), secondo quanto narra l’umanista veneziano Marcantonio Michiel nelle sue Notizie, e, rientrato a Bergamo dopo la morte del maestro dalmata, continuò la formazione nella città natale. La prima opera famosa, negli anni Venti del Cinquecento, fu realizzata nella chiesa del suo stesso convento, dove intarsiò i banchi gentilizi della cappella maggiore, concessa in giuspatronato al capitano della Serenissima Alessandro Martinengo Colleoni, nipote del celebre condottiero Bartolomeo.

Leggi l’articolo completo nel numero 353 “Le mani tecnologiche” 

Maria Pace Marzocchi

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